L’immaginazione può diventare una dimensione attorno alla quale formatori e giovani possono trovare uno spazio di incontro, uno campo in cui allenare la capacità di creare mondi a proprio piacimento o di negare il mondo in cui viviamo, uno spazio in cui immaginare soluzioni alternative e sperimentare la propria libertà per aprirci a dimensioni diverse da quelle del contesto sociale che ci circonda.
L’immaginazione ci offre la possibilità di esercitarci a vivere modalità differenti da quelle consuete, di andare oltre all’imitazione e alla simulazione, di aprirci al nuovo e al diverso. L’immaginario è di fatto legato ad un concetto fondamentale nella vita dell’uomo: libertà. La libertà di definire un percorso, di mettere a fuoco una traiettoria di crescita, di andare oltre.
Il kit propone agli insegnanti attraverso la voce di alcuni protagonisti della cultura, della formazione e della società un percorso di riflessioni sulla formazione e sull’immaginario nella formazione in quattro tappe. Ogni tappa mette a disposizione una proposta di attività con gli studenti e una scheda sulle tecniche narrative.
Martin Laba, politico e accademico
Attraverso la proposta di un’attività laboratoriale, si chiamano gli studenti a confrontarsi con il desiderio personale e collettivo che ha animato l’agire pubblico e la produzione artistica in epoca moderna. Il punto di partenza sono le loro visioni, le loro necessità, le loro opinioni sul presente vissuto e sul futuro immaginato.
Da quando è nata, la psicoanalisi ha non solo dialogato con la letteratura, ma l’ha influenzata e plasmata: il breve percorso proposto nella scheda “tecniche narrative” è una rassegna di quei casi in cui psicoanalisi e letteratura hanno viaggiato insieme.
Con Massimo Recalcati, psicanalista
Come si mette in immagini un racconto scritto? Oppure: come si racconta qualcosa che si è visto? Quali sono i momenti capitali, le svolte narrative essenziali che valgono sia per la narrazione orale o scritta che per la rappresentazione cinematografica?
La scheda attività propone un laboratorio in cui vengono usate tutte le potenzialità di un media potente: il cellulare, punto di passaggio attraverso cui il privato e pubblico si incontrano e – spesso – si confondono, per riflettere su nuove forme didattiche di narrazione e documentazione. Stimolando gli studenti a diventare narratori e testimoni dei cambiamenti che li circondano, dei piccoli frammenti di società che vivono. Il racconto di sé e del proprio “mondo” diviene un espediente per riflettere sullo stretto legame fra il proprio accadere e quello della società.
Il percorso proposto nella scheda tecniche narrative è basato su certe modificazioni che avvengono nel linguaggio nel processo di traduzione da parola scritta a immagine cinematografica. Analizziamo un piccolo caso, Il racconto di Natale di Auggie Wren, scritto dal Paul Auster e il finale di un film che Auster ha sceneggiato, Smoke (1995).
Con Alessandro Baricco, scrittore
Con Federica Manzon, scrittrice
Oltre il “silenzio” della pagina del manuale di Storia c’è un mondo fatto di suoni, immagini, canzoni e voci che possono aiutare a costruire la scenografia all’interno della quale gli attori storici si sono mossi ed hanno agito. Una scenografia variegata – spesso caotica e rumorosa – composta da linguaggi e discipline differenti che, se unite insieme, possono stimolare la curiosità degli studenti verso un mondo passato e vico al contempo. Fondazione Giangiacomo Feltrinelli ha accettato questa sfida attraverso le Historymap: viaggi nella storia moderna e contemporanea fatti di documenti sonori, visuali, dialoghi, interventi di esperti.
Sono molti gli ingressi dai quali accedere ai rapporti tra letteratura e musica. Abbiamo deciso di usarne uno particolare e che, forse, ha maggiore presa sugli adolescenti: la musica rap. Per rap si intende uno stile musicale prettamente in rima, nato negli anni settanta come conseguenza del movimento culturale Hip-Hop. Hip hop e rap sono gesti creativi, di sperimentazione, di produzione artistica, strumenti di espressione che generano contenuti e stimolano tra i giovani uno scambio di idee, pensieri e azioni. Sviluppano inoltre competenze narrative.
Con Amir Issa, rapper e scrittore
Con Francesco Bianconi, musicista
Il dialogo fra passato e presente, fra luoghi e tempi sconosciuti e spazi e ricordi del proprio mondo mentale è stato una delle basi da cui il progetto Adolescenza delle città ha preso avvio, un progetto che ha unito la conoscenza storica con la consapevolezza dei più giovani di esser agenti nel mondo in cui sono immersi. Nella scheda si presenta un’attività laboratoriale in cui le immagini della città di ieri sono state messe in dialogo con le immagini, i ricordi, le esperienze degli adolescenti partecipanti al progetto.
Fotografia: scrivere con la luce. Proveremo a indagare i rapporti che esistono tra fotografia e scrittura partendo dall’assunto che, fin dalla sua comparsa, la fotografia fu un autentico terremoto: costrinse la pittura a rinnovarsi, ma impose anche ai letterati una serie di riflessioni sul rapporto tra parola e mondo. Nella scheda esploriamo, tra tutti i possibili, due percorsi su cui riflettere: l’album di famiglia e il frammento.
Con Helena Janeczeck, scrittrice
Video diario sulla città di Milano
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Un percorso tra origini e sviluppo di un movimento politico e un tragico fenomeno storico con cui ancora fare i conti.
Un percorso tra voci di donne che lottano per i diritti di genere e quindi per i diritti di tutti.
Un percorso per imparare a difendersi dalla manipolazione dell’informazione che inquina il dibattito pubblico e la democrazia.
Un percorso per avvicinarsi alla scienza e farne cultura condivisa al servizio della comunità e del suo benessere.
Un percorso per ragionare sullo spazio urbano e fare delle città un laboratorio di inclusione e sostenibilità.