Il 3 aprile 1931 Pietro Secchia viene arrestato dal regime fascista e condannato a tredici anni tra detenzione e confino. Ed è proprio in questa esperienza, comune a molti altri militanti antifascisti, che Secchia rintraccia l’atto fondativo della Resistenza.
La parabola di Secchia, «rivoluzionario di professione» incarcerato dal Regime, comandante partigiano, dirigente comunista, senatore della Repubblica, vive nelle decine di migliaia di carte e fotografie che ci ha lasciato: corrispondenza, discorsi, quaderni, scritti editi e inediti.
La tua posizione nel percorso che stai navigando:
Continua a navigare tra le risorse di:
Un percorso attraverso il secolo che ha scardinato il sistema costituito e allargato l’orizzonte dei diritti per tutti.
Un percorso tra origini e sviluppo di un movimento politico e un tragico fenomeno storico con cui ancora fare i conti.
Un percorso tra voci di donne che lottano per i diritti di genere e quindi per i diritti di tutti.
Un percorso per imparare a difendersi dalla manipolazione dell’informazione che inquina il dibattito pubblico e la democrazia.
Un percorso per avvicinarsi alla scienza e farne cultura condivisa al servizio della comunità e del suo benessere.
Un percorso per ragionare sullo spazio urbano e fare delle città un laboratorio di inclusione e sostenibilità.