Alle prime olimpiadi latinoamericane della storia – durante la premiazione dei 200m maschili – due atleti statunitensi e un australiano sono saliti sul podio per lanciare un messaggio a favore dei diritti umani e contro il razzismo. La carriera sportiva di tutti e tre finì quel giorno. Il rapporto tra sport e politica cambiò per sempre.
È il 17 ottobre 1968, si stanno svolgendo le premiazioni alle Olimpiadi di Città del Messico per la gara dei 200 metri piani maschile. Lo stadio è pressoché vuoto, gli atleti statunitensi Tommie Smith e John Carlos, rispettivamente medaglia d’oro e medaglia di bronzo, si presentano sul podio senza scarpe, durante l’inno nazionale americano abbassano lo sguardo e, invece della mano sul cuore, alzano il pugno guantato.
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