Cercare la verità è un kit didattico che interroga il concetto di Fake News ieri e oggi: dal fenomeno delle bufale nell’era dell’esplosione digitale, al rapporto tra informazione e controinformazione nella Storia. Il kit – attraverso le fonti dal patrimonio della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli – ci porta in un periodo della Storia poco studiato: il colonialismo Italiano. Questo periodo è stato scelto perché fornisce un parallelismo con l’oggi: che cosa si diceva e sapeva ai tempi delle campagne coloniali, e cosa si sa e dice oggi di alcuni eventi contemporanei?
Proponiamo di cominciare con questo video in cui la scrittrice e giornalista Gabriela Jacomella spiega cosa sono le Fake News e perché è importante riconoscerle. Il percorso prosegue con la lettura di un capitolo del Il Falso e il Vero e una Lezione-approfondimento a cura di Jacomella. Il terzo step ci porta nel passato, per scoprire se le fake news esistevano anche ai tempi delle campagne coloniali italiane. Il quarto step integra con interviste a esperti che ci parlano dei media e delle bufale oggi, e infine potete scaricare due laboratori da realizzare in classe.
Il kit è realizzato collaborazione con la giornalista e scrittrice Gabriela Jacomella autrice de Il Falso e il Vero (Feltrinelli, 2018) e con l’Associazione Parole Ostili.
Buon lavoro!
Tutti gridano alle fake news, o altrimenti dette bufale. Ma cosa sono esattamente? C’è chi accusa i giornali e i mass media di essere “finti” (Trump e dintorni), e c’è chi pensa che solo loro possano salvarci dalle bufale. La verità è che le bufale (o, meglio, la “cattiva informazione”) rischiano di annidarsi un po’ ovunque. Le bufale esistono da sempre: dalla Donazione di Costantino (con la smentita di Lorenzo Valla, il primo degli “hoaxbusters”) alla Guerra dei Mondi di Orson Welles. Già nell’Ottocento c’era chi si inventava gli scoop sugli alieni per vendere più copie dei giornali (The Great Moon Hoax). E che vogliamo dire del mostro di Loch Ness? Ci sono state bufale scientifiche, bufale burlone, e bufale più pericolose, come i Protocolli dei Savi di Sion. Qualcosa, però, è cambiato nell’era di Internet: la rapidità di creazione e diffusione delle bufale e degli scherzi. […]”
La dialettica tra informazione e controinformazione, tra fake news e fact checking esiste da sempre. Le fonti archivistiche e bibliografiche possono aiutarci a identificare diverse prospettive che, al netto del contesto storico, mostrano differenze tra l’informazione “ufficiale” e ciò che veniva detto altrove.
Questa dialettica è presente durante il periodo del colonialismo italiano, una fase storica che è stata poco elaborata e pertanto alcune delle omissioni e fake news del tempo si sono protratte e fanno tutt’oggi parte della comprensione dell’opinione pubblica.
Dall’impresa di Libia fino alla conquista dell’Etiopia, il percorso che si propone prova a fornire spunti di riflessione ricorrendo a risorse tratte dal Patrimonio della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli.
Gabriele Del Grande (Lucca, 19 maggio 1982) è un blogger e regista italiano.
La sua attività principale è legata al blog Fortress Europe, in cui sono raccolti e catalogati tutti gli eventi riguardanti le morti e i naufragi dei migranti africani nel Mediterraneo nel tentativo di raggiungere l’Europa. È co-regista del film Io Sto con la Sposa (2015) e autori di numerosi libri.
Evgeny Morozov (in russo: Евгений Моророзов; bielorusso: Яўгені Марозаў; nato nel 1984) è uno scrittore e ricercatore americano originario della Bielorussia che studia le implicazioni politiche e sociali della tecnologia.
È stato nominato da Politico nel 2018 uno dei 28 europei più influenti. In questa pillola ci racconta del ruolo che i Media possono avere nel comare il divario tra Politica e cittadini, e l’urgenza che la politica si rinnovi se si vuole evitare derive estremiste che elimineranno la democrazia.
Gabriela Jacomella è nata nel 1977 a Chiavenna (Sondrio). Dopo gli studi in Lettere e Filosofia alla Scuola normale superiore di Pisa, inizia a lavorare al “Corriere della Sera”. Studia Diritto internazionale dei diritti umani a Oxford, dove ritorna per una fellowship al Reuters Institute for the Study of Journalism, con una ricerca su media europei e migrazioni. Si occupa di formazione e giornalismo nei paesi in via di sviluppo, dal Sud Sudan alla Birmania.
Nel 2016 fonda, insieme a Nicola Bruno e Fulvio Romanin, Factcheckers, un’associazione no profit che promuove e diffonde la cultura del fact checking (vale a dire, la verifica dei fatti e delle fonti), soprattutto online. Ha pubblicato molti libri per bambini e adulti e collabora con varie testate italiane.
Massimiliano Panarari, nato a Reggio Emilia nel 1971, è docente di Campaigning e Organizzazione del consenso alla Luiss di Roma e di Marketing politico alla Luiss School of Government e di “Informazione e potere” all’Università Bocconi di Milano.
Editorialista di numerosi quotidiani, è autore di Poteri e Informazione (Le Monnier, 2017), L’egemonia sottoculturale. L’Italia da Gramsci al gossip (Einaudi, 2010), è coautore del libro Elogio delle minoranze. Le occasioni mancate dell’Italia (con Franco Motta; Marsilio, 2012) e co-curatore di Alfabeto Grillo. Dizionario critico ragionato del Movimento 5 Stelle (con Marco Laudonio; Mìmesis, 2014).
Ascolta il Podcast della Lezione di Antonio Scurati con Giovanni De Luna avvenuta in Fondazione Giangiacomo Feltrinelli il 23 marzo 2019, a 100 anni dalla nascita in piazza San Sepolcro a Milano del Movimento dei Fasci Italiani di Combattimento.
Antonio Scurati racconta dell’ascesa del fascismo a partire dal suo libro M. Il figlio del secolo, (Bompiani 2018).
Il primo laboratorio “Come riconoscere le fake news?” stimola gli studenti con esercizi per riconoscere le bufale dalle news reali e sperimentarsi come fact-checkers. Il secondo, “Chi odia avvelena anche te: digli di smettere”, è realizzato in collaborazione con l’associazione Parole ostili per ragionare sul nostro comportamento online e prevede la visione di video dal web. Cosa significa che “il virtuale è reale”?
I laboratori durano indicativamente 60 minuti ciascuno. BUON LAVORO!
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