Le leggi razziali non sono solo una faccenda europea, in tanti Stati del mondo il colore della pelle ha determinato l’accesso
o meno ai diritti civili. Gli Stati uniti e il Sud Africa sono due esempi di come la liberazione sia possibile e di come questa
non sia sufficiente per una vera e piena parità.
Inizia l’Apartheid in Sudafrica
Il Partito nazionale sudafricano vara una serie di leggi e norme che istituiscono il regime di segregazione razziale di Apartheid. La separazione avviene attraverso la creazione del sistema delle Homeland – Bantustan: ghetti sovrappopolati e senza risorse, posti in aree improduttive e senz’acqua.
L’arresto di Rosa Parks
A partire dall’arresto di Rosa Parks a Montgomery, in Alabama, “colpevole” di essersi seduta in un posto dell’autobus riservato ai passeggeri bianchi, emerge con forza il problema della segregazione razziale e della discriminazione degli afroamericani negli Stati Uniti. Nonostante il dibattito dividesse la popolazione statunitense, cominciarono a emergere i primi movimenti di liberazione nera.
Il massacro di Sharpeville
Nella cittadina mineraria di Sharpeville, in Sudafrica, la polizia attacca le persone impegnate in manifestazioni pacifiche contro le leggi che regolano il regime di segregazione razziale di apartheid. Il massacro, che porterà a 70 vittime fra i manifestanti, acuirà lo scontro interno al paese e peggiorerà l’isolamento internazionale del Sudafrica. Per contrastare le proteste, verrà proclamata la legge marziale in tutto il paese.
I Have a Dream
Oltre 300mila persone giungono da tutti gli Stati Uniti per sfilare a Washington in sostegno della cessazione della segregazione razziale e per l’introduzione di diritti civili ed economici degli afroamericani. Giunti al Lincoln Memorial, uno dei luoghi simbolo del governo statunitense, il reverendo Martin Luther King Jr pronuncia il suo celebre discorso I have a dream.
Il Civil Rights Act
Il Civil Rights Act è la prima legge volta a smantellare la segregazione della popolazione non bianca negli Stati Uniti. Voluta dal presidente John Fitzgerald Kennedy, viene firmata l’anno dopo il suo omicidio dal presidente Lyndon Johnson. La legge dichiarò illegali le disparità di trattamento nell’esercizio di voto e la separazione razziale nelle scuole e nei luoghi pubblici. Molti degli stati americani avevano approvato leggi di questo tipo, ma mai c’erano state norme federali in tal senso.
La marcia di M.L. King
L’acquisizione dei diritti civili nel 1964 non determina la fine delle discriminazioni degli afroamericani. Su tutte, pesa la segregazione economica a cui ancora sono soggetti. Per questo motivo, Martin Luther King Jr e il Chicago Freedom Movement organizzano una marcia di 35 mila persone per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle sacche di miseria e di povertà in cui sono relegati gli afroamericani.
La liberazione di N. Mandela
Dal 1984 il Sudafrica vive una lunga crisi economica acuita dal coinvolgimento nella guerra in Angola. Il Governo deve concedere delle riforme, nel timore che il malcontento delle comunità nere possa rovesciare il regime di Apartheid: il primo passo fu dunque scarcerare il leader anti-apartheid Nelson Mandela dopo 26 anni di carcere duro.
Mandela diviene presidente
In Sudafrica le prime elezioni democratiche con suffragio esteso a tutti gli abitanti affidano il governo all’African National Congress e al suo leader, Nelson Mandela. La larghissima vittoria permetterà al leader sudafricano di modernizzare il paese e superare le divisioni fra bianchi e neri non solo a livello legislativo, ma anche a livello sociale, puntando sull’integrazione e mai sulla ritorsione.
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