Da quasi vent’anni, il superamento della povertà energetica è tra gli obiettivi dell’agenda internazionale. Le Nazioni Unite hanno fissato all’anno 2030 il traguardo per l’accesso universale a forme di energia sostenibili. Ma come ottenere questi risultati? Con quali azioni?
Da quasi venti anni, il superamento della povertà energetica è tra gli obiettivi dell’agenda internazionale. Le Nazioni Unite hanno fissato per l’anno 2030 il traguardo per l’accesso universale a forme di energia sostenibili. Ma come ottenere questi risultati? Con quali azioni?
Sviluppare politiche che consentano un accesso equo all’energia è una sfida che oggi abbiamo ed è questione centrale per un futuro sostenibile. Garantire un accesso universale all’energia è un fattore importante per lo sviluppo economico e sociale. È un obiettivo che chiede una stretta correlazione tra accesso ai moderni servizi energetici e sviluppo economico ed umano. In particolare nelle aree deboli del pianeta.
Un individuo su cinque nel mondo non dispone di energia elettrica per soddisfare bisogni primari come cucinare, illuminare e riscaldare la propria abitazione. Secondo l’Energy Progress Report del 2018, se non verranno prese misure correttive, ancora 674 milioni di persone si troveranno nella stessa situazione di deprivazione rispetto all’accesso a fonti di energia, ancora nel 2030.
La povertà energetica è una delle peggiori forme di povertà, poiché ostacola lo sviluppo economico, rende difficile l’istruzione e limita i mezzi a disposizione per migliorare le proprie condizioni di vita. La povertà energetica è la base della povertà: oltre il 95% delle persone che non hanno accesso a reti elettriche moderne vive in Africa sub-sahariana e nelle regioni rurali dell’Asia, un dato che mette in luce come la distribuzione globale della povertà energetica rispecchi quasi specularmente la geografia della povertà complessiva. L’accesso all’energia elettrica è aumentato molto negli ultimi anni, ma una larga parte della popolazione mondiale ne è ancora priva.
Eliminare la povertà energetica favorisce la crescita economica globale, riduce l’inquinamento a livello locale e globale, permette di ridurre malattie e conflitti. L’obiettivo di garantire a tutti un’energia pulita e sostenibile è quindi un bene comune ed è una delle grandi sfide globali del nostro tempo.
Il 25 settembre 2015, le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e i relativi 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs nell’acronimo inglese), articolati in 169 Target da raggiungere entro il 2030.
L’obiettivo-chiave di lungo termine è la produzione di energia a bassa intensità di carbonio, migliorare le tecnologie per fornire servizi energetici moderni e sostenibili, specialmente nei paesi meno sviluppati, nei piccoli stati insulari e negli stati in via di sviluppo senza sbocco sul mare, conformemente ai loro rispettivi programmi di sostegno.
7.1 Garantire entro il 2030 accesso a servizi energetici che siano convenienti, affidabili e moderni
7.2 Aumentare considerevolmente entro il 2030 la quota di energie rinnovabili nel consumo totale di energia
7.3 Raddoppiare entro il 2030 il tasso globale di miglioramento dell’efficienza energetica
7.a Accrescere entro il 2030 la cooperazione internazionale per facilitare l’accesso alla ricerca e alle tecnologie legate all’energia pulita – comprese le risorse rinnovabili, l’efficienza energetica e le tecnologie di combustibili fossili più avanzate e pulite – e promuovere gli investimenti nelle infrastrutture energetiche e nelle tecnologie dell’energia pulita
7.b Implementare entro il 2030 le infrastrutture e migliorare le tecnologie per fornire servizi energetici moderni e sostenibili, specialmente nei paesi meno sviluppati, nei piccoli stati insulari e negli stati in via di sviluppo senza sbocco sul mare, conformemente ai loro rispettivi programmi di sostegno
Ecco i risultati in tutto il mondo!
Il Rapporto sullo stato di avanzamento dell’energia fornisce alla comunità internazionale un cruscotto globale per registrare i progressi sugli obiettivi dell’obiettivo 7 di sviluppo sostenibile (SDG7): garantire l’accesso universale all’energia, raddoppiare i progressi sull’efficienza energetica e aumentare sostanzialmente la quota di energia rinnovabile entro il 2030. Valuta i progressi compiuti da ciascun paese su questi tre obiettivi e fornisce un’istantanea di quanto siamo lontani dal raggiungimento dell’SDG7.
Alberto Piatti
Alberto Piatti ha una lunga esperienza nei settori delle organizzazioni no profit e della cooperazione internazionale. Dal luglio 2013 al gennaio 2015 è stato Presidente di una importante ONG italiana, dove in precedenza aveva ricoperto gli incarichi di Segretario Generale (2004-2013) e di Amministratore Delegato (1996). Ricopre in ENI l’incarico di Executive Vice President – Impresa Responsabile e Sostenibile. Nell’ambito delle sue responsabilità rientrano i Progetti di Investimento per le Comunità Locali, le Relazioni Strategiche, Comunicazione e Reporting di Sostenibilità.
Carlo Carraro
Carlo Carraro è il Presidente della European Association of Environmental and Resource Economists (EAERE). E’ stato Rettore dell’Università Ca’ Foscari di Venezia dal 2009 al 2014 e Direttore del Dipartimento di Economia dal 20015 al 2008. Presso la stessa Università è ora professore ordinario di Economia Ambientale. Per più di vent’anni è stato direttore scientifico della Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM) ed è ora direttore scientifico della Fondazione Nord Est e Presidente dell’executive board dello European Institute on Economics and the Environment (EIEE).
Energy poverty and improved cookstoves è stato girato a Bamako, la capitale del Mali e ci conduce alla scoperta di un fornello efficiente a carbone prodotto localmente il cui utilizzo comporta risparmi energetici (minor uso di carbone) per oltre il 30%, con conseguenze positive per l’economia familiare.
Il “Foyer Seiwa” è un fornello a carbone prodotto in Mali e rappresenta un prodotto sostenibile sia dal punto di vista ambientale che economico. Nonostante ciò, i livelli di acquisto sono molto bassi. Perché questo tipo di tecnologia così vantaggiosa fa fatica a diffondersi tra la popolazione?
Il viaggio a Bamako, capitale del Mali, del ricercatore Jacopo Bonan indaga sulle pratiche da adottare per diffondere la cultura di un metodo di cucinare più sano e vantaggioso per l’economia familiare.
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*This histoty is collected by Sustainable Energy for All (SEforALL) is an international organization working with leaders in government, the private sector and civil society to drive further, faster action toward achievement of Sustainable Development Goal 7 (SDG7).
We look at how Rwanda is increasing access to clean cooking solutions for the country, highlighting what can be done with political will and private sector mobilization.
The number of people without clean cooking access is rising in Sub-Saharan Africa, increasing by 275 million over the last several years. There are now 860 million people in the region who do not cook cleanly, which accounts for about 70 percent of Africa’s population. This is an issue for health, productivity and unfairly penalizes women.
*This histoty is collected by Sustainable Energy for All (SEforALL) is an international organization working with leaders in government, the private sector and civil society to drive further, faster action toward achievement of Sustainable Development Goal 7 (SDG7).
96% of people in Nepal have access to electricity, a number that stood at just 51% a few years ago.
Remarkable progress has been made in Nepal when it comes to electrification. But the challenge of reaching universal electricity access is no small task. The final 4% are in hard-to-reach, last-mile communities, where connections to the main grid are nearly impossible.
Harnessing a mix of technologies and coordinating efforts between governments, businesses and development partners are essential to making universal electrification in Nepal a reality.
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