Leone Ginzburg fu un intellettuale italo-russo degli anni ’30. Convinto federalista ed antifascista, nel 1931 aderì al movimento Giustizia e Libertà: ciò gli costò l’arresto prima e il confino poi. Fu tra i più importanti esperti di letteratura russa del suo tempo e curò la traduzione italiana di Guerra e Pace.
In una lettera scritta il 4 febbraio 1944, dall’infermeria del carcere di Regina Coeli a Roma dove è detenuto, Leone Ginzburg si rivolge alla moglie per un appello alla speranza nel futuro, alla normalizzazione della vita, al ritorno alla cura di se stessi e degli altri. Morirà il giorno dopo a causa delle torture subite da parte delle SS naziste.
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