Noto come il “Mahatma”, Gandhi fu un politico e filosofo indiano. Fu fra i leader del movimento indipendentista dell’India e lottò per raggiungere questo risultato con forme di disobbedienza civile non-violente. Si rese protagonista di azioni dimostrative e simboliche che sensibilizzarono la comunità internazionale sulla condizione del suo paese.
Nel 1939, Gandhi incitò gli indiani a estrarre il sale dall’acqua marina in modo da sottrarsi alla tassa sul sale imposta dagli inglesi. Un gesto di disobbedienza non violenta che avrebbe cambiato il destino dell’India… e del mondo intero.
All’oppressione si reagisce con la disobbedienza, con un atto creativo, dimostrando tre cose: che ribellarsi si può; che ribellarsi è un atto comprensibile; che tutti possono farlo.
L’atto di ribellione capace di essere il più coinvolgente non è quello che esalta il coraggio del singolo, che lo distingue da una massa, ma quello che è capace di costruire un sentimento comune, di raffigurarsi come un gruppo, in cui tutti sono necessari, nessuno è indispensabile.
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