A Roma sogni la campagna; quando sei in campagna, incostante, esalti la città.
Orazio
Un terzo del bilancio dell’Unione europea è dedicato alla riduzione delle disparità tra territori, con particolare attenzione alle zone più lontane dai centri economici, politici e sociali. Si tratta prevalentemente di zone rurali e montane che hanno problemi di accesso ai servizi (istruzione, salute, mobilità), sono esposte a rischi ambientali e climatici e stanno affrontando un drammatico calo demografico.
Come rilanciare lo sviluppo dei territori fragili a partire dalle aspirazioni di chi le vive? Come rendere le aree interne più coese e attrattive? Qual è il ruolo degli attori del territorio in questi processi?
Per rispondere a queste domande Fondazione Giangiacomo Feltrinelli propone alle scuole secondarie di II grado un percorso di scoperta e lavoro sulle aree interne italiane, nell’ambito di Agenda Partecipata dei Territori un progetto cofinanziato dalla Direzione Generale Politiche regionali e urbane della Commissione europea, nell’ambito della call for proposals “Support for citizen engagement in the implementation of cohesion policy”
La politica di coesione è un kit didattico articolato in quattro moduli che ha come obiettivo di avvicinare gli studenti al tema dello sviluppo di un territorio periferico, dalla definizione di cosa intendiamo per sviluppo e territorio al rapporto tra aree interne e aree metropolitane. In fondo alla pagina puoi scaricare il kit completo di tutti gli allegati.
Il kit è composto da 4 moduli:
► Step 1. Lezione introduttiva. La coesione territoriale (90 min.)
► Step 2. Esplora un’area interna: l’Oltrepò pavese (120 min.)
► Step 3. Ascolta le voci: cosa immagino tra 10 anni (60 min.)
► Step 4. Approfondimenti: il futuro delle aree interne (30 min.)
All’inizio di un percorso su un tema così complesso suggeriamo di esplorare le preconoscenze e gli immaginari dei partecipanti, partendo da una attività che divide le aree dell’Unione europea in tre categorie: ricche, povere e medie.
È un modo per iniziare a ragionare insieme su cosa si intende per ricchezza e povertà, come cambia la percezione di un luogo a seconda del parametro che si usa, cosa si può fare per cambiare una situazione. Da qui può prendere il via il racconto del difficile rapporto tra centri e periferie, urbano e rurale, interni ed esterni e di come l’Europa li ha affrontati e continua a farlo oggi.
La lezione parte da una attività pratica, una sorta di brainstorming orientato al confronto e al dibattito e continua con una presentazione (con note per il relatore) che introduce il tema delle disuguaglianze territoriali e presenta le tappe fondamentali della politica di coesione, dai Trattati di Roma alla Strategia nazionale per le aree interne.
Qui sotto un’anteprima delle slide della presentazione. Per scaricare l’attività e la presentazione clicca sui bottoni!
L’area dell’Oltrepo Pavese include 50 comuni appartenenti alla Provincia di Pavia, in particolare alla porzione meridionale dell’area oltrepadana. Ha la forma di un triangolo rovesciato, con la base a nord lungo il fiume Po e l’altezza a sud, sulla cresta dell’Appenino ligure. Nonostante la bellezza del paesaggio, le tante eccellenze e la relativa vicinanza ai grandi centri urbani, il territorio si sta spopolando… perché? Come fare a invertire la tendenza?
Questa attività propone di esplorare una delle 4 aree interne di Regione Lombardia, attraverso la creazione da parte degli studenti e studentesse di una mappa a più livelli sul territorio dell’Oltrepò pavese.
Per iniziare a conoscere il territorio dell’Oltrepò pavese e in particolare delle aree più interne dello stesso, proponiamo la creazione di una serie di mappe che lo raccontino in modo sintetico e semplificato da 4 punti di vista: i confini, i punti di forza, le criticità e i connessioni. Per farlo abbiamo selezionato una serie di fonti da suggerire ai partecipanti, alle quali si possono sicuramente aggiungere quelle che troveranno loro stessi online.
Abbiamo intervistato alcuni protagonisti dell’Oltrepò pavese, per chiedere come si immaginano il loro territorio tra 10 anni. Le risposte possono essere usate per capire cosa ne pensa del futuro dell’Oltrepò chi lo conosce bene.
È disponibile in download una proposta di utilizzo delle interviste corredata da alcune domande stimolo per proporre una discussione in classe e lavorare ad un aggiornamento delle mappe sulle eccellenze, criticità e connessioni del territorio dell’Oltrepò pavese.
È il momento di allargare lo sguardo dall’Oltrepò pavese alle aree interne in generale e ascoltare la voce di chi agisce a un livello più alto.
Quali sono le sfide che attendono le aree interne per il futuro e in che misura queste sono importanti anche per chi vive nelle aree metropolitane?
Dobbiamo provare a guardare ai territori delle aree interne chiedendoci: perché sono importanti? Ma non perché sono importanti per loro, questo è evidente per chi ci abita, dobbiamo chiederci perché sono importanti per noi che non ci viviamo.
Una lettura più attenta di questi territori può farci scoprire che sono dotati di grandi risorse, non solo ambientali e legate alla tradizione, ma anche di innovazione e di servizi che possono svolgere per l’intera comunità nazionale.
Proponiamo di seguito alcuni suggerimenti di approfondimento, consigliati innanzitutto ai docenti, su altrettanti temi rilevanti del dibattito. La visione da parte degli studenti è a discrezione del docente, in base all’età e alle caratteristiche della singola classe.
La pandemia ha portato alla luce rimossi, contraddizioni e fragilità che negli anni hanno contribuito ad acuire disuguaglianze e povertà tra la cittadinanza, incidendo notevolmente sulle condizioni di vita delle persone e lo status delle città e delle aree extra urbane. In particolare, nuove barriere, fisiche ma anche immateriali, si sono levate tra territori rendendone collegamento, connessione e coesione sfide sempre più urgenti da fronteggiare.
Racconto del paesaggio montano e di pendenza a partire dalle nuove generazioni, dal loro modo di ritornare alla terra ripensando creativamente all’eredità immateriale incarnata nel paesaggio viticolo e al loro “fare rete” in modi tra loro diversi ma che hanno come orizzonte comune quello di riscoprire la montagna come spazio di vita.
Guardare al paesaggio a partire dalle vigne, dalle forme prese dalle viti nel tempo e dalle generazioni di vignaioli che si sono susseguite, significa indagare sui processi di cambiamento, dove i saperi ereditati s’innestano in rinnovate visioni di futuro.
Quella che segue è un’attività pensata per “giocare” con i contenuti analizzati durante il percorso sulla politica di coesione e le aree interne, con l’obiettivo di proiettare le ragazze e i ragazzi nell’agenda del futuro e far emergere le loro voci di cittadini e futuri decision maker.
Si propone agli studenti di scegliere un’area interna da approfondire e conoscere meglio (ce ne sono in tutta Italia) e ai docenti di guidare una simulazione di decision making ispirata alla metodologia del backcasting. Il video qui di fianco presentato propone una panoramica delle aree interne in Italia.
Documento elaborato all’interno del progetto Agenda Partecipata dei Territori (Grant Agreement n. 2020CE16BAT124) realizzato da Fondazione Giangiacomo Feltrinelli nel 2021/2022 e finanziato dall’Unione Europea nell’ambito della call for proposals “Support for citizen engagement in the implementation of cohesion policy”