I decenni ‘50, ‘60 e ‘70 coincidono con l’ingresso nelle grandi città del Nord Italia e nei loro hinterland di quasi 800.000 nuovi abitanti. Lavoratori dei campi e disoccupati, artigiani, giovani donne e uomini disposti a tutto per migliorare le proprie condizioni di vita.
Come ha evidenziato il sociologo Massimiliano Ambrosini, “gli immigrati che arrivavano dal Mezzogiorno d’Italia erano visti come un problema: portatori di criminalità, problema per la sicurezza; culturalmente lontani e non assimilabili. Si contestava loro mancanza di voglia di lavorare e comportamenti inopportuni – persino violenti – nei confronti delle donne.” Cosa è successo poi? Quando e come i meridionali hanno smesso di essere “terroni” e sono diventati italiani?
Il percorso didattico Migrant Voices, realizzati in collaborazione con Polo del ‘900, Associazione Il Razzismo è una brutta storia, Associazione Nuovo Armenia e rete Italiana di Cultura Popolare, consentono di esplorare attraverso video interviste e documenti d’archivio le grandi migrazioni interne degli italiani nel corso del ‘900 e le migrazioni più recenti e contemporanee.
Un percorso in tre fasi, due fuori da scuola e una in classe con il supporto dei materiali didattici di Scuola di Cittadinanza Europea.
Il percorso didattico mette a disposizione tre kit digitale che possono essere utilizzati in classe per approfondire le tematiche connesse
14 novembre 2019
Fondazione Giangiacomo Feltrinelli