Il Novecento è il secolo dei grandi cambiamenti e delle grandi conquiste: ad ogni livello della vita collettiva ha scardinato il sistema costituito. Momenti di ribellione, lotte, riscatti hanno segnato il processo di emancipazione di soggetti prima tenuti ai margini della vita pubblica (lavoratori, donne, giovani, minoranze, popoli coloniali, etc.).
Questo processo non è stato lineare ma è stato segnato anche da arretramenti.
Per i movimenti rivendicativi del Novecento è stata la piazza il luogo fisico in cui è avvenuta
la presa di parola. Sono state le piazze a fare la storia, con i loro cortei,
i loro assembramenti, i loro comizi, i loro momenti di condivisione e affermazione di parole d’ordine e istanze. Come una nuova agorà decisionale, le piazze hanno ridisegnato i contorni della cittadinanza e della comunità.
Il Novecento insegna che la conquista dei diritti non deve essere data per scontata e che la loro stessa definizione dipende da condizioni sociali, culturali e politiche in continuo cambiamento. In alcuni casi la piazza ha anche rappresentato il luogo in cui si sono affermate forze che hanno chiesto e ottenuto la marginalizzazione e l’annullamento dei diritti di interi gruppi sociali. Proprio per questo la loro difesa e il loro ampliamento dipendono dall’impegno di tutti noi.
Il percorso esplora gli eventi legati a 10 piazze in cui si è fatta la storia dei diritti, attraverso la visita agli Archivi di Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, la scoperta dei documenti del patrimonio e un’attività di laboratorio proposta agli studenti.
Un percorso in tre fasi, due fuori da scuola e una in classe con il supporto dei materiali didattici di Scuola di Cittadinanza Europea.
Il percorso didattico mette a disposizione il relativo kit digitale ‘900 la Stagione dei Diritti, che può essere utilizzato in classe per approfondire le tematiche connesse
Un programma di passeggiate, laboratori, incontri, lezioni performative per un festival di tre giorni sui protagonisti e sui grandi temi – la lotta per il potere, le battaglie per la libertà, le contestazioni e i progetti di futuro – che hanno segnato la storia contemporanea e che ancora interrogano la nostra quotidianità. La storia ci coinvolge perché parla del passato, ma anche perché ci svela percorsi del nostro presente. La storia ci emoziona perché aiuta a ripensare chi siamo anche tornando sui momenti più problematici, contraddittori, rimossi. La storia ci riguarda non perché la ereditiamo, ma perché la facciamo nostra. La storia è anche perturbante quando irrompe nella nostra quotidianità con la sua forza tanto dirompente quanto sottovalutata. La storia è soprattutto una risorsa, una riserva di conoscenza a disposizione dei cittadini.
Si propongono alcuni testi per approfondire i temi connessi al percorso didattico
Per cosa lottare
Le frontiere del progressismo
a cura di Enrico Biale, Corrado Fumagalli
5 febbraio 2020
Fondazione Giangiacomo Feltrinelli